Una previdenza diversa - liberi di progettare il futuro: la leggenda della farfalla blu
Lunedì 13 luglio si è svolto l’incontro ‘Una previdenza diversa liberi di progettare il futuro’, organizzato dalla Flc Cgil e dalla Cgil Marche e trasmesso in diretta sui loro canali Facebook, a cui ha partecipato il direttore del Fondo Espero.
Nel corso dell'incontro sono intervenuti i rappresentanti della segretaria generale di Flc-Cgil e di Cgil regionale e nazionale, che si sono confrontati sul tema della previdenza. Il filo conduttore del dibattito è stata la narrazione introduttiva della leggenda della farfalla blu, che vogliamo riproporre con l'intento di ri-creare l'atmosfera della serata: tutte le storie vanno raccontate, e le emozioni che possono scatenare sono la parte più volatile, la più sensibile, le nostre antenne alzate sul mondo.
La leggenda narra di un uomo vissuto molti anni fa, rimasto vedovo e con due figlie di cui prendersi cura. Le due bambine erano estremamente curiose, intelligenti e desiderose di imparare. Per saziare la loro fame di conoscenza, riempivano in continuazione il padre di domande. Talvolta egli dava loro risposte sagge, ma non sempre era facile convincere le due bambine o rispondere correttamente ai loro quesiti. Notando l’inquietudine delle sue due figlie, l’uomo decise di mandarle in vacanza presso un saggio che viveva sull’alto di una collina, per convivere insieme ed imparare da lui. Il saggio si mostrò in grado di rispondere senza alcuna esitazione a qualsiasi quesito da parte delle due bambine. Un giorno, però, le due sorelle decisero di architettare un’astuta trappola per il saggio per poter misurare la sua saggezza. Una notte, le due si misero ad ideare un piano: proporre al saggio una domanda alla quale egli non fosse in grado di rispondere.
– Come possiamo ingannare il saggio? Quale domanda potremmo fargli per coglierlo impreparato? – domandò la sorella minore.
– Aspettami qui, te lo mostro subito. – rispose la più grande.
La sorella maggiore discese la collina, e passata un’ora, tornò con il grembiulino chiuso a mo’ di sacco, nascondendo qualcosa.
– Cos’hai lì? – chiese la sorella piccola.
La sorella maggiore infilò una mano nel grembiule e mostrò alla bambina una splendida farfalla blu.
– Che meraviglia! Cos’hai intenzione di farne?
– Sarà questa l’arma che ci permetterà di ingannare il maestro con una domanda a trabocchetto. Lo cercheremo e, una volta trovato, terrò la farfalla nascosta in una mano. Domanderò poi al saggio di dirmi se la farfalla che ho in mano sia viva o morta. Se egli mi dirà che è viva, stringerò forte la mano e la ucciderò. Se risponderà che è morta, la lascerò libera. Qualunque sia la sua risposta sarà dunque sempre errata.
Accogliendo la proposta della sorella maggiore, entrambe le bambine si misero alla ricerca del saggio.
– Saggio – disse la più grande – sapresti indicarci se la farfalla che ho tra le mani è viva o morta?
Al che il saggio, con uno scaltro sorriso, rispose: “Dipende da te, essa è nelle tue mani”.
I partecipanti si sono confrontati sull'insegnamento proveniente da questa leggenda, discutendo sulla necessità di consapevolezza, sul fatto che il futuro è nelle nostre mani. L'intervento di Espero in particolare ha presentato l'esempio concreto del buco previdenziale di un lavoratore, a fronte del quale è stato mostrato il caso di un iscritto al Fondo da 13 anni: ciò ha consentito di toccare con mano lo zainetto che un lavoratore della scuola può costruirsi con un piccolo accantonamento mensile.
Il direttore di Espero ha ringraziato i promotori dell'iniziativa, che rappresenta un modello da promuovere per diffondere la conoscenza dei lavoratori sul tema della propria previdenza, nonché per aumentare la consapevolezza di quanto si possa ottenere con piccoli passi costanti.
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